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Un’allucinazione AI può aprire un mercato
Quando un’allucinazione di una feature fantasma centra un bisogno e apre un mercato. Ma partiamo dal principio, cos’è Soundslice? Soundslice è uno strumento online creato per aiutare musicisti a studiare spartiti. Permette di caricare una partitura, ascoltarla in playback, rallentare passaggi difficili, fare loop su una battuta, esportare versioni semplificate. In pratica, una piccola sala prove digitale dove spartito e audio si parlano. Tra i chitarristi, però, esiste un formato molto più spartano, ovvero le tablature ASCII. Sono file di solo testo, fatti di linee, numeri e simboli. Comodi da scrivere, leggere e condividere. Chi ha iniziato a suonare negli anni dei forum e delle prime community online li conosce bene. Ancora oggi si usano per scambiarsi pezzi di brani, arrangiamenti, esercizi.
Il perché dell’allucinazione
Tutto parte da una risposta “inventata” di ChatGPT. Rispondendo a chitarristi che volevano trascrivere spartiti in formato ASCII, il modello indicava Soundslice come piattaforma dove farlo. Peccato che Soundslice non avesse mai supportato quel formato. Ma il consiglio appariva credibile. Soundslice esiste da anni, è uno strumento di editing, playback e condivisione. Mancava solo l’opzione di caricare direttamente una tablatura ASCII. Il risultato è stato immediato. Log di errori pieni, ticket di supporto, email di utenti convinti di poter fare qualcosa che in realtà non esisteva, solo perché l’AI lo diceva con sicurezza in preda ad un’allucinazione.
L’errore diventa segnale
A quel punto il fondatore di Soundslice, Adrian Holovaty, poteva liquidare tutto come un fraintendimento generato dall’AI. Invece ha fatto l’opposto. Ha guardato bene quei dati storti, ha analizzato quelle domande ripetute, i commenti, le keyword di ricerca. Non era un sondaggio formale ma un indizio concreto che poteva tornare utile. Se un modello generativo lo inventa e gli utenti lo cercano, forse la funzione ha senso e serve davvero agli utenti. Holovaty e il suo team hanno deciso di costruirla davvero. Oggi Soundslice supporta le tablature ASCII. Un piccolo pezzo di mercato è stato aperto da una feature fantasma partorita da un prompt allucinato. Un segnale inutile? Non se sai leggerlo.
La lezione vera
Essere data-driven vuol dire anche riuscire a distinguere un errore che non vale niente da un errore che invece scova un bisogno. Non tutti i numeri arrivano da una dashboard pulita. A volte una traccia storta, un log o un fraintendimento diventano un insight se hai la lucidità di leggerli senza scartarli a priori. Saper leggere dati non strutturati, che poi sono la maggioranza, fa la differenza. I dati non sono perfetti. Ma chi sa leggere quelli imperfetti trova prima strade che gli altri non vedono.