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Sovranità dei dati: Italia ed Europa a confronto tra sfide e opportunità

La sovranità dei dati è diventata una priorità cruciale nell'era digitale, con l'obiettivo di garantire che i dati sensibili siano controllati e protetti dalle giurisdizioni nazionali o sovranazionali. L'Italia e l'Europa stanno cercando di affrontare questa sfida attraverso modelli di cloud sovrano, ma le differenze nei loro approcci, le complessità tecniche e normative pongono ancora molte domande. Vediamo come si collocano l'Italia e l'Europa in questo panorama, esplorando i punti di forza, le criticità e i progetti concreti per garantire la sovranità digitale.

Cosa si intende per sovranità dei dati?

La sovranità dei dati riguarda il controllo esclusivo che un Paese o un'azienda esercita sui propri dati, includendo dove vengono memorizzati, chi può accedervi e come vengono trattati in conformità con le normative locali, come il GDPR in Europa. Un aspetto cruciale è assicurarsi che i dati sensibili non siano gestiti o archiviati su infrastrutture cloud di fornitori stranieri, ossia provider di servizi cloud che operano fuori dai confini nazionali o sotto legislazioni estere. Questo è essenziale per proteggere la privacy, prevenire interferenze da governi stranieri e mantenere la sovranità economica e tecnologica.

Caso Italiano: Il cloud nazionale e i limiti della strategia

L'Italia ha lanciato la Strategia Cloud Italia con l'obiettivo di creare un'infrastruttura nazionale capace di ospitare i dati delle pubbliche amministrazioni e delle aziende strategiche, riducendo così la dipendenza da provider cloud globali come AWS o Google Cloud. Per le aziende che operano nel settore pubblico e per le istituzioni governative, l'utilizzo di un cloud nazionale non è solo consigliato, ma è diventato un obbligo. Questo è stabilito dal nuovo Regolamento per le infrastrutture digitali e i servizi cloud per la Pubblica Amministrazione (PA), entrato in vigore il 1° agosto 2024. Entro il 2026, tutte le Pubbliche Amministrazioni devono completare la migrazione dei loro servizi e dati verso il Polo Strategico Nazionale (PSN), un'infrastruttura concepita per garantire la sovranità e la sicurezza dei dati, assicurando che quelli più critici siano ospitati all'interno dei confini nazionali e gestiti secondo le normative di sicurezza e privacy italiane. Tuttavia, la Strategia Cloud Italia presenta alcune difficoltà. Innanzitutto, la competitività tecnologica delle soluzioni italiane rispetto ai giganti del cloud internazionale è limitata, sia in termini di scalabilità che di funzionalità avanzate. Inoltre, l'adozione del cloud sovrano procede lentamente, lasciando molte aziende in attesa di soluzioni operative su larga scala, rallentando di fatto il processo di digitalizzazione. Infine, i costi elevati per la creazione e la gestione di un'infrastruttura cloud sovrano rappresentano un ostacolo per molte imprese, che potrebbero preferire soluzioni cloud estere, più economiche e pronte all'uso.

Caso Europeo: Gaia-X e la sfida della sovranità Europea

In Europa, il progetto Gaia-X rappresenta una risposta innovativa alla crescente necessità di sovranità digitale. Il suo obiettivo principale è costruire un ecosistema cloud sicuro e trasparente, che rispetti le normative europee come il GDPR, riducendo la dipendenza dai colossi tech statunitensi e cinesi. Gaia-X si distingue per la sua architettura federata, che collega fornitori di servizi cloud diversi, favorendo la cooperazione tra piattaforme e garantendo che i dati rimangano sotto il controllo delle normative europee. Un aspetto chiave di Gaia-X è la creazione di Data Spaces, ambienti virtuali in cui le aziende possono condividere dati in modo sicuro e volontario, mantenendo il controllo dei dati alla fonte. Questo approccio stimola la fiducia e promuove l'interoperabilità, due elementi essenziali per lo sviluppo di un'economia dei dati europea. Tuttavia, il progetto deve affrontare alcune sfide. La governance complessa del progetto, che coinvolge numerosi Paesi e attori con interessi diversi, rallenta l'adozione su vasta scala. Inoltre, le aziende che hanno bisogno di soluzioni cloud immediate potrebbero preferire provider globali per la loro rapidità di implementazione, mentre Gaia-X richiede ancora tempo per consolidarsi e diventare pienamente operativo. Nonostante le criticità, Gaia-X rappresenta una grande opportunità per l'Europa di riprendere il controllo sui dati e migliorare la propria competitività tecnologica rispetto a potenze globali come Stati Uniti e Cina, creando nuovi spazi per l'innovazione e opportunità di business.

Il Confronto: Italia vs Europa

Italia: Il Cloud Nazionale garantisce che i dati sensibili delle pubbliche amministrazioni e delle aziende strategiche restino sotto controllo italiano. Tuttavia, la lentezza nell'adozione e la mancanza di competitività tecnologica rispetto ai grandi provider globali come AWS o Google Cloud ne limitano l’attrattiva a breve termine.

Europa: Gaia-X offre una visione più inclusiva e flessibile, cercando di unire diversi sistemi nazionali sotto un'infrastruttura cloud comune europea. Tuttavia, la complessità del progetto e i tempi lunghi di implementazione lo rendono difficile da adottare velocemente, un problema per le aziende che hanno bisogno di soluzioni immediate.

Cosa possiamo imparare dai due modelli?

Entrambi i modelli dimostrano che la sovranità dei dati è fondamentale per il futuro delle infrastrutture digitali. Ma l’Italia deve affrontare i propri limiti strutturali e tecnologici per non rimanere indietro. Accelerare l’adozione del cloud sovrano e sviluppare tecnologie competitive è essenziale per mantenere il controllo sui dati strategici. Allo stesso tempo, l’Europa deve rendere Gaia-X una realtà operativa, capace di competere con i colossi globali senza sacrificare la sicurezza dei dati e l’indipendenza digitale.

Conclusione

La sovranità dei dati non è solo una questione di privacy, ma una leva strategica per il futuro economico e digitale. Per l'Italia, il cloud nazionale deve diventare una priorità, con investimenti in infrastrutture tecnologiche e politiche mirate a ridurre la dipendenza da attori esterni. L'Europa, con Gaia-X, ha una grande opportunità di creare un ecosistema digitale sicuro e indipendente, ma deve superare le sfide di governance e tempistiche per non perdere terreno. Solo con un approccio realistico, pratico e lungimirante, l'Italia e l'Europa potranno davvero garantire la propria sovranità digitale.