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La Libreria di Prompts di MoreUsefulThings: Un Modello da seguire per l'Italia
Introduzione
Il progetto MoreUsefulThings, ideato da Ethan e Lilach Mollick (Wharton), mette in luce come l'AI stia influenzando il marketing e l'educazione. La loro libreria di prompts accuratamente selezionati illustra l'importanza di una scrittura mirata dei prompts per massimizzare l'efficacia degli strumenti AI come ChatGPT e Claude.
Prompt suddivisi per categorie presenti su MoreUsefulThings:
Per Insegnanti: Creazione di materiali didattici.
Per Studenti: Tutoraggio e mentorship.
Per Altre Applicazioni: Generazione di idee e stesura di documenti.
Per approfondimenti potete visitare la libreria di prompt (in inglese) raccolti nel loro sito : https://www.moreusefulthings.com/prompts
Tuttavia, è essenziale anche considerare i limiti e le sfide che questa pratica comporta.
Il Ruolo dei Prompts nell'AI
Mentre numerosi studi sottolineano l'importanza dei prompts nell'ottenere risultati di qualità dall'AI, una visione più sfumata emerge da analisi come quella presentata in "AI Prompt Engineering Isn't the Future" su Harvard Business Review da parte di Oguz A. Acar (Kings College). Nel marketing, l'uso attento dei prompts può effettivamente rendere le strategie più incisive, e nell'educazione, i prompts adeguatamente formulati possono migliorare significativamente l'apprendimento. Tuttavia, questa visione critica ci ricorda che l'efficacia del prompt engineering non è una panacea. Essa richiede una comprensione non solo delle potenzialità dell'AI, ma anche dei suoi limiti e delle sfide intrinseche nel tradurre le esigenze umane in linguaggio macchina. Questo approfondimento ci offre una prospettiva equilibrata, essenziale per navigare il futuro dell'AI con realismo e consapevolezza.
Maggiori dettagli possono essere trovati in questo articolo: https://hbr.org/2023/06/ai-prompt-engineering-isnt-the-future
Verso una Libreria Italiana
Inspirati da MoreUsefulThings, vediamo l'opportunità di creare una libreria di prompts in italiano, rivolta a professionisti e accademici. Questo progetto potrebbe mirare a fornire uno strumento utile che consideri le specificità culturali e linguistiche italiane, riconoscendo che la semplice traduzione dei prompts potrebbe non catturare tutte le sfumature richieste in contesti diversi.
Conclusioni
Sarebbe bello immaginare di invitare la community italiana di addetti ai lavori e accademici a partecipare a questo progetto con un approccio critico e costruttivo. Contribuendo con esperienze e insights allo sviluppo di una “libreria aperta” che valorizzi l'impiego dell’AI nel nostro contesto culturale, riconoscendo allo stesso tempo i limiti e le sfide che l'integrazione di questa tecnologia comporta.